valentina petrillo

Atleta donna transgender ipovedente
Pronomi: lei/di lei

Valentina Petrillo nasce a Napoli il 2 ottobre 1973, e lo sport è parte della sua vita fin da subito. Prima la pallavolo, poi il calcio, soprattutto nel ruolo di portiere. Il 28 luglio 1980, a sette anni, assiste alla vittoria di Pietro Mennea nei 200 metri alle Olimpiadi di Mosca, innamorandosi dell’atletica leggera, e in particolare della corsa. Diviene presto famosa tra amici e compagni di scuola per la sua velocità, e in prima media vince una gara podistica a Frattamaggiore, vicino a Napoli: Valentina era in prima media, e non aveva mai fatto un allenamento.

A 14 anni, a Valentina viene diagnosticata una grave malattia degenerativa agli occhi, la maculopatia di Stargardt, che le impedisce di continuare qualsiasi attività sportiva. A 20 anni si trasferisce a Bologna per studiare informatica presso l’Istituto dei Ciechi “Francesco Cavazza”. A Bologna, Valentina ricomincia a correre: entra in contatto con il gruppo sportivo dell’Unione Italiana Ciechi, e poi, allenata da Stefano Marracino e Oreste Gnoli dell’associazione sportiva Gnarro Jet Mattei, inizia a praticare atletica leggera con l’associazione P.A.T. Bologna, dedicata allo sport per ipovedenti e non vedenti.

Nel 1997 si trasferisce a Milano, dove corre per un periodo con la società sportiva “Atletica Ricciardi”. Nello stesso periodo (1997-2002) gioca a calcio a cinque per ipovedenti con la squadra Omero-Bergamo. Partecipa al primo campionato nella stagione 1998-1999, e la squadra si classifica al 2° posto. Seguono altri 20 campionati, in cui totalizza 99 reti. Nel 2014 entra nella Nazionale Italiana di calcio a 5 per ipovedenti. La possibilità di partecipare ai Campionati mondiali di Seoul del 2015 sfuma a causa di un infortunio al ginocchio e successiva operazione al menisco.

L’11 settembre del 2015 inizia a praticare Atletica Leggera con la società Francesco Francia nella categoria T12, riservata agli atleti ipovedenti. Vince 11 titoli italiani in 3 anni, tra competizioni indoor e outdoor.

Valentina corre per l’ultima volta nella categoria maschile il 6 e 7 ottobre 2018, ai campionati italiani societari FISPES di Jesolo (VE)..

Il 4 gennaio 2019 Valentina inizia la terapia ormonale di transizione. Le sue prestazioni sportive ne risentono immediatamente: la sua potenza muscolare si abbassa, i suoi tempi si allungano, la sua performance crolla. Già dopo un mese di terapia i suoi parametri ematici di testosterone risultano nei limiti richiesti per poter partecipare nella categoria femminile, come indicato nelle linee guida del Comitato Internazionale Olimpico del 2015.

Nel biennio 2019-2020, tesserata con la polisportiva Pontevecchio, gareggia fuori classifica nella categoria femminile a Piacenza, Rubiera, Correggio, Modena e Parma.

L’11 e 12 settembre 2020 Valentina Petrillo corre la sua prima gara ufficiale nella categoria femminile paralimpica T12 ai Campionati Italiani Paralimpici Assoluti 2020 – Jesolo (VE), conquistando tre ori nei 100m, 200m, 400m.

L’11 ottobre 2020 partecipa ai Master Femminili Fidal ad Arezzo, conquistando l’oro nei 200m un tempo di 26’’96.

"Il mio sogno nasce da bambina, ed è quello di potermi esprimere nello sport che amo. È un sogno che ho sin da piccola, dalle Olimpiadi dell’80, quando vidi Mennea correre la finale dei 200 metri."

– valentina petrillo –